«Si inaugura con questo primo volume una nuova edizione degli scritti di Antonio Gramsci precedenti il carcere (1926). L’iniziativa, promossa dall’Istituto Gramsci e assunta dall’editore Einaudi, viene incontro a una esigenza ormai largamente avvertita fra gli studiosi e i lettori: quella, cioè, di disporre, come già è accaduto per le Lettere dal carcere e i Quaderni del carcere, di un corpus di scritti fondato sulla maggiore completezza possibile e raccolto col massimo scrupolo scientifico: condizione questa indispensabile all’approfondimento di qualsiasi lavoro critico. Come tale, la nuova edizione delle Opere precedenti gli anni del carcere viene a sostituire, migliorandola e ampliandola notevolmente, con l’aggiunta di un adeguato apparato critico e informativo, la precedente edizione einaudiana apparsa in cinque volumi fra il 1954 e il 1971 (…). Pur senza intaccare nel fondo le linee, già largamente note, della biografia politica e intellettuale di Gramsci, lo studio complessivo di questi scritti ne consente in molti punti una ricostruzione piú capillare e aderente al suo sviluppo intrinseco. Inoltre, al di là della loro contingente occasionalità, essi permettono di accertare e documentare la genesi di una serie di interessi e di “luoghi” gramsciani che troveranno sviluppo e sbocco critico negli anni successivi e in particolare nella riflessione dei Quaderni del carcere».
Dalla introduzione di Sergio Caprioglio