Nel 1987 questa biografia dello scrittore siciliano, era verosimilmente tra le più minuziose e complete: e non solo relativamente alla vita singolare di Giuseppe Tomasi ma anche riguardo alla sua famiglia, alla sua stirpe. In questi anni, Andrea Vitello, non ha cessato di cercare. E così come l'autore non ha cessato di cercare, non sono cessati i ritrovamenti e i nuovi documenti, le scoperte, soprattutto le lettere del principe, preziose sia per il sottofondo della cronaca sia a rivelare l'interiorità. Questa nuova edizione non è un aggiornamento semplice, è una completa ristrutturazione. Con l'intento di formare una specie di enciclopedia gattopardiana. I risultati più evidenti sono due: da un canto, la mole del nuovo materiale ha prodotto una riscrittura radicale di molti capitoli; dall'altro, la qualità degli aggiornamenti costringe a ridisegnare la figura di Lampedusa. Tra le varie sorprese una pagina nera e sconosciuta è rievocata nell'Appendice: dopo un oblio durato oltre quattrocento anni, viene smascherata la figura del capostipite del ramo siciliano dei Tomasi, il capitano d'arme Mario Tomasi. Un personaggio del Cinquecento riportato alla ribalta dalla fantasia di Andrea Camilleri ("Le pecore e il pastore"), che incontra qui, altra sorpresa, una verifica rigorosa e sconcertante: non soltanto la storia di un tagliatore di teste, ma anche un giallo storico-letterario che susciterà l'interesse dei lettori del "Gattopardo".